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Framesglaps

Rubrica di Radiosglaps (domenica 21:30 - 23:30 su Radionation 1)

Monografia: Jonathan Glazer

lunedì 27 novembre 2006

I tre brani di questo appuntamento di Framesglaps sono accompagnati da altrettanti video firmati tutti dal regista Jonathan Glazer. Londinese, tifoso dell'Arsenal, Glazer da circa dieci anni è uno dei più apprezzati director di videoclip. In media, ne ha girato uno all'anno: iniziando con i Massive Attack (Karmacoma) e Live with me, sempre del gruppo di Bristol, è l'ultimo videoclip in ordine di tempo. In mezzo, abbiamo scelto Virtual Insanity dei Jamiroquai, Karma Police dei Radiohead e A song for the lovers di Richard Ashcroft.

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postato da Anonimo, 12:05 | link | 0 comments |

"Virtual Insanity", Jamiroquai



Forse il brano più bello dei Jamiroquai. Sicuramente uno dei loro video più ipnotici: Jay Kay che salta e balla alla sua maniera all'interno di una stanza luminosa con arredamento minimalista e il pavimento che scivola sotto. Sì, va bene. Non è il pavimento che scivola, ma è l'intera stanza a muoversi con la macchina da presa fissa entro la virtuale (!) "quarta parete". Nonostante il trucco sia noto, non trovate che il video non perda mai il suo fascino?

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postato da Anonimo, 12:01 | link | 0 comments |

"Karma Police", Radiohead



E' con ogni probabilità il brano più noto dei Radiohead. Nel video di Karma Police, Thom Yorke viaggia sul sedile posteriore di un'auto guidata da nessuno, che sembra uscita da un romanzo di Stephen King. L'auto insegue un uomo trasandato di cui nulla sappiamo. Fino al bridge della canzone, la macchina da presa rimane al posto di guida catturando un pianosequenza che vede Yorke al centro della scena solo al momento del refrain. Poi, bridge, stacco di montaggio, l'inseguimento dell'uomo sempre più in affanno prosegue fino al piccolo colpo di scena finale.

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postato da Anonimo, 11:59 | link | 0 comments |

"A song for the lovers", Richard Ashcroft



Video atipico quello di A song for the lovers. Più che un videoclip, un vero e proprio cortometraggio: ci intrufoliamo in una camera d'albergo e vediamo un tizio che si dà una sistemata ascoltando la canzone. Durante i quasi sei minuti del video non succede assolutamente niente: osserviamo un tizio (che sia Ashcroft potrebbe essere per assurdo secondario) che si fa i fatti suoi. Ad ulteriore dimostrazione della tesi dell'atipicità qui sostenuta, diremo che l'inizio del brano non coincide con quello del video, ma è il tizio smilzo a farlo partire da un hi-fi; quando siamo virtualmente fuori dalla camera e la porta si chiude, la musica si attutisce etc etc. Vedere per credere.

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postato da Anonimo, 11:51 | link | 0 comments |

"Daysleeper", REM

domenica 19 novembre 2006



Si dice che Michael Stipe abbia visto una scritta su una porta di un appartamento e che, da lì, sia venuta fuori una canzone. Si dice che la scritta recitasse: non fate casino, please. Qui si dorme di giorno, qui vive un "daysleeper". Lavorare di notte e dormire quando gli altri vivono e la luce non dà tregua. Col rischio di perdersi. Girato in stop-frame, il video in questione gioca coerentemente con il concetto comune di tempo: bloccato, ripetuto, accelerato...Tutto questo in "Daysleeper", da "UP".

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postato da Anonimo, 23:00 | link | 0 comments |

"Free as a bird", The Beatles



Venerdì scorso è uscito "Love", il nuovo disco dei Beatles. Oddìo, nuovo. Le canzoni sono tutte, più o meno, straconosciute, sono gli arrangiamenti a rinfrescare un pezzo della storia della musica. Il produttore George Martin ripesca i master vecchi di trenta-quarant'anni e confeziona la colonna sonora per lo spettacolo del Cirque du Soleil. Voilà. Undici anni fa, invece, Geoge Harrison, Paul McCartney e Ringo Starr ricevettero da Yoko Ono una demo incompleta di John Lennon. I tre ne tirarono fuori Free as a bird. Il video del brano è uno pseudo pianosequenza nella soggettiva di un volatile che ripercorre la storia dei FabFour, tra le numerose citazioni.

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postato da Anonimo, 22:54 | link | 0 comments |

"A million ways", Ok Go



Prima cosa che potreste pensare vedendo il video di A million ways degli Ok Go: sono quattro deficienti. La seconda: però, che geni; sembrano sempre degli idioti, ma, in compenso, il video non gli sarà costato nulla. E in fondo, in fondo, ti diverti pure. Con coreografie degne della Rai di Ettore Bernabei e di Raffaella Carrà (si scherza, eh), gli Ok Go se la cantano, se la suonano e se la ballano in cortile in "A million ways".
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postato da Anonimo, 22:50 | link | 0 comments |

"Sledgehammer", Peter Gabriel

domenica 12 novembre 2006



Nel 1986, Peter Gabriel fece il botto con So. E coi fiocchi anche. Col singolo Sledgehammer giunse in vetta alle classifiche di vendita statunitensi, scalzando, ironia della sorte, Invisible dei Genesis, sua ex-band. Il video di Sledgehammer è ormai di culto, antesignano di tutti quei videoclip degni di nota per la loro inventiva, per la loro capacità di stupire lo spettatore. Realizzato in stop-motion dalla Aardman Animation (gli stessi di Wallace & Gromit), Sledgehammer letteralmente ruota attorno alla faccia e alla figura di Peter Gabriel e memorabili sono quei secondi che lo trasformano in un Arcimboldo sui generis.

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postato da Anonimo, 22:53 | link | 0 comments |

"JCB", Nizlopi



Avete mai provato a improvvisarvi novelli Walt Disney? Si prendeva un quaderno (preferibilmente quello della materia più odiata), una matita e sui margini destri dei fogli si disegnava un omino stilizzato che, a piedi o in utilitaria, percorreva idealmente lo stesso margine. Può venirvi in mente tutto ciò (ma anche no) guardando il video di JCB Song dei Nizlopi un duo chitarra-contrabbasso from Leamington, Inghilterra. Il singolo, pubblicato nel giugno 2005, scala le chart d'Oltremanica grazie a un frenetico passaparola via web. Il successo è sostenuto dal videoclip a cartoni animati di cui stiamo parlando: in sovraimpressione le righe di uno di quei quaderni amati-odiati, un bambino di cinque anni che attraversa un paesaggio collinare disegnato, immaginifico, regno della fantasia a bordo della ruspa JCB guidata dal padre, tra tirannosauri, transformer a iosa, veri castelli in aria. Piccola curiosità: i due dei Nizlopi sono presenti all'interno del video, a voi scoprire dove.

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postato da Anonimo, 22:48 | link | 0 comments |

"Time is running out", Muse



Ronald Reagan, appena eletto presidente degli Stati Uniti, chiese in giro di poter vedere la War Room. Probabilmente colui che ricevette la richiesta lo guardò strano e altrettanto probabilmente ci rimase male quando venne a sapere che quella stanza dei bottoni vista in "Dr. Strangelove" di Stanley Kubrick semplicemente non esisteva. All'interno della War Room, i più o meno seri personaggi del film con Peter Sellers erano alle prese con...l'apocalisse nucleare, roba da guerra fredda per intenderci. Trentanove anni dopo quel film, nel 2003, i Muse di Matthew Bellamy ricrearono l'enorme sala oscura illuminata da un cerchio di neon a mo' di lampadario. Lo fecero per il video di Time is running out, contenuta nel loro penultimo album, "Absolution".

- Testo rivisto dopo la tramissione -

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postato da Anonimo, 22:37 | link | 0 comments |

Cos'è Framesglaps?

sabato 11 novembre 2006

Framesglaps nasce dalle fervide menti di due che non hanno nulla di meglio da fare. Dicasi rubrica contenuta in Radiosglaps, la trasmissione di Fran (una dei due; ella si definisce sglapser e non blogger, v'ho avvisato) in onda su Radionation. L'altro dei due è il sottoscritto, vi basti questo.

L'idea di base: tre brani, accomunati dall'essere accompagnati da un videoclip "che si fa ricordare", compongono la miniplaylist di ogni puntata; la musica, la sentite su Radiosglaps (ogni domenica, dalle 21:30 alle 23:30), i video, si vedono qui subito dopo la trasmissione (e per il futuro, si capisce) corredati da testo. Ho finito, fate un po' voi :P
postato da Anonimo, 19:12 | link | 0 comments |